Un gioco di troni e di televisione

    Un gioco di troni e di televisione

    «La televisiun la g’ha na forsa de leun» cantava il grande Enzo Iannacci in una sua famosa canzone.
    Questa è la storia di come una serie televisiva può impattare sui libri che l’hanno generata.
    «Le cronache del ghiaccio e del fuoco», più noto come «Un gioco di troni» o, in Italia, «Il trono di spade» è un ciclo di romanzi fantasy dello scrittore americano George Martin.
    La storia si svolge nel continente immaginario di Westeros, in una società di tipo medievale, con le casate in perenne lotta per la supremazia. È il violentissimo «Gioco di troni», che vede l’uso di magia, dell’altofuoco (un’arma chimica simile al napalm) e di draghi. Il risultato sono intrighi, tradimenti, sesso, battaglie e stragi a non finire. Se ci aggiungiamo l’invasione dei morti viventi e rigidissime sette religiose, avremo un quadro estremamente complicato.
    L’opera era prevista inizialmente come trilogia, ma si ampliò progressivamente fino a raggiungere una previsione di 7 volumi. I primi 5 volumi sono usciti negli USA fra il 1997 e il 2011, in Italia con un ritardo di qualche mese per ciascun volume.
    Visto il crescente successo, nel 2007 la HBO acquistò i diritti per la produzione di una serie televisiva, che vide la luce nel 2011. Il successo fu clamoroso e fu deciso di produrre altre serie, che mostrano i più bei draghi che si siano mai visti al cinema o in TV. Martin partecipava come sceneggiatore di alcuni episodi.
    Nel frattempo però, l’uscita dei romanzi rallentò fino a bloccarsi dopo il quinto volume. Non così la fiction, la cui trama si ampliò ben oltre a quanto raccontato nei libri, per giungere alla conclusione nel 2019.
    A questo punto nasceva un problema: come conciliare la trama dei (previsti) ultimi 2 volumi con la trama delle serie televisive già uscite?
    Se Martin avesse semplicemente riproposto la trama nei romanzi, questi avrebbero perso interesse, perché il finale era già noto.
    Se, al contrario, avesse cambiato la trama e il finale, ci sarebbe certamente stata la rivolta del pubblico televisivo.
    Risultato: dubito molto che il sesto e il settimo volume vedranno mai la luce. Ci sono e ci saranno prequel, sequel e quant’altro, ma non credo ci sarà mai il finale dell’opera letteraria.
    Per i fans delle fiction non c’è problema, a noi bibliofili mancherà qualcosa.

    George Martin
    Il trono di spade
    (Le cronache del ghiaccio e del fuoco, volumi 1-5)
    Mondadori

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