Lo sguardo inclusivo del Baskin
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L’inclusione parte dal Baskin con l’Associazione Sportiva BKP Pioltello che vanta un’esperienza sportiva più che ventennale. Da circa cinque anni persegue l’intento di praticare lo sport in modo inclusivo con la possibilità di creare il gioco di squadra. Lo sguardo proiettato all’inclusione sportiva ha avuto origine dall’idea di due fratelli, Marco e Mattia Lucisano, che all’epoca avevano 14 e 16 anni rispettivamente. Dal 2020 si è aggiunta l’educatrice/coach Debora Scolaro che ha apportato la sua competenza educativa nel baskin dando una visione alla preparazione atletica degli allievi a 360°. Debora ha potuto dare il suo prezioso supporto anche in fase di lockdown garantendo gli allenamenti a distanza, in modo virtuale. Come ci ricorda: «È stato un modo per dare sostegno alle famiglie dei ragazzi disabili, per mantenere un contatto con loro e tra di loro».
Il termine baskin è l’unione di “basket” e “inclusivo”. Ogni squadra è composta sia da giocatori normodotati che non. Le squadre sono miste anche del punto di vista del sesso e dell’età. La squadra Baskin BKP è iscritta a un campionato promozionale, nel girone gold. Gli allenamenti hanno una cadenza settimanale e attualmente vanta ben 26 atleti contro gli 8 iniziali di un anno fa.
Come spiega l’allenatrice Debora: «L’approccio di BKP Pioltello è di dare dignità a quello che l’atleta sa fare e che può imparare a fare nel suo percorso di crescita sportiva. Ci alleniamo ridendo, con il piacere del ritrovarsi, del tirare al canestro, di correre, di fare il nostro immancabile urlo finale, sempre insieme. Contempla momenti ludici, lo sviluppo della responsabilizzazione, il rispetto dei compagni e degli allenatori, lo sviluppo dell’autostima. Il campo da baskin diventa una “palestra” per la vita che avviene in quel macrocosmo che è la società. Da noi non esiste assistenzialismo ma aiuto, e non solo da parte dei neurotipici verso i disabili.
Non c’è il “politicamente corretto” ma l’auto-ironia come importante premessa per l’accettazione del sé. Inclusione non vuole dire “nascondere le diversità”, bensì accettarle e trovargli una giusta collocazione, un ruolo adatto. E il baskin fa proprio questo, si adatta alle competenze e capacità di ciascuno con l’obiettivo comune e di squadra di migliorarsi e vincere. C’è agonismo in campo, come in tutti gli sport. C’è tecnica, c’è tattica, c’è strategia. In questi anni ho visto formarsi delle famiglie, delle amicizie autentiche. Ho visto giocatori che pensavano di poter trovare il loro posto solo all’interno delle mura di casa, uscire e non perdere un allenamento trovando degli amici. Ho assistito a feste a sorpresa organizzate per realizzare il sogno di un compagno. Tutto questo è il baskin, è sport ma non solo. È una vera filosofia di vita. Sarebbe davvero fantastico se la società fosse inclusiva anche solo un decimo di quanto lo siamo noi in palestra».
L’esperienza inclusiva parte già negli spogliatoi dove gli atleti si aiutano tra di loro per cambiarsi senza l’aiuto dei genitori. Chi ha meno criticità nei movimenti è sostegno per chi è meno indipendente. Questa attenzione reciproca si respira anche nello staff e tra i genitori. Ognuno sostiene a suo modo il baskin, c’è chi si prodiga nella promozione degli eventi e delle partite, chi degli spostamenti della squadra e così via.
Tra gli atleti della squadra Baskin BKP Pioltello c’è il peschierese Danilo Pozzoli Bellaria che si è affacciato a questa realtà sportiva dagli esordi, cinque anni fa. Danilo è un ragazzo speciale che si è messo in gioco cercando di superare i limiti che a volte rendono più impacciati i movimenti nelle varie fasi della partita. La gioia di stare insieme ai suoi compagni è talmente grande da superare ogni impedimento. Anche i suoi genitori assecondano questo desiderio di condivisione praticando un’attività salutare in mezzo a persone accoglienti e amichevoli.
Questa realtà sportiva attenta alla unicità sta prendendo sempre più visibilità e prova ne è che le scuole cominciano a proporre il baskin in alcune ore di educazione fisica. Una grande svolta per seminare l’inclusione tra i più piccoli. Le singolarità di ciascuno possono davvero essere una grande ricchezza per raggiungere importanti traguardi sia nello sport che nella società se si gettano i semi tra le nuove generazioni. In questo modo la diversità non sarà più vista con sospetto e pregiudizio.
Avere un’attenzione all’inclusione è un valore aggiunto che allarga la prospettiva sia in chi pratica lo sport che in chi lo insegna.
Per chi volesse approfondire la realtà Baskin BKP Pioltello può consultare il sito
Foto: Danilo e la sua squadra Baskin BKP, giugno 2022, post amichevole
Carla Paola di Indole curiosa ama mettersi in gioco