A spasso nel tempo

Cultura
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Andare a spasso nel tempo è sempre stato uno dei desideri più intriganti dell’uomo. Magari verso il passato, per correggere gli errori commessi, oppure nel futuro, per conoscere il nostro destino.

«La macchina del tempo» è un romanzo del 1895 di Herbert George Wells, il primo vero scrittore di fantascienza. Numerosi sono i suoi romanzi.
«La guerra dei mondi», di cui abbiamo già parlato, racconta di un’invasione aliena. «L’isola del dottor Moreau» tenta di trasformare gli animali in uomini e pone dei gravi dilemmi tra scienza e morale.
«L’uomo invisibile» ci mette davanti all’uso criminale delle scoperte scientifiche. «I primi uomini sulla Luna» innescò una dura polemica con Jules Verne, che accusò Wells di averlo copiato e di aver usato trucchi poco scientifici (una sostanza chiamata cavorite) per far volare la navicella.
Sono tutti temi classici della fantascienza del ventesimo secolo.

Il viaggatore del tempo (così viene chiamato) inventa una macchina in grado di viaggiare nel tempo ma non nello spazio. Arriverà in un remoto futuro e vedrà l’umanità divisa in 2 razze. Gli Eloi, tanto belli quanto inetti, che vivono in superficie e discendono dalle classi dirigenti vittoriane, e i Morlock brutti ed efficienti, che vivono sottoterra. Scoprirà che i Morlock, che vengono dalle classi sociali più disagiate, allevano gli Eloi per cibarsene.
L’evoluzione biologica va a braccetto con la critica sociale in una visione fortemente pessimista.
Tornerà nel suo presente per raccontare le sue avventure e poi sparirà nel tempo per non tornare più.

Il tema dei viaggi nel tempo, ripreso da moltissimi autori, film, fumetti, pone una serie di problemi scientifici di ardua soluzione, e di paradossi. Gli autori si sono sbizzarriti a trovare i più vari espedienti per viaggiare nel tempo. Peraltro, i cunicoli spazio-temporali sono ammessi fra le possibili implicazioni della teoria della relatività.
Un’altra possibilità sarebbe viaggiare alla velocità della luce, ma al momento è solo teorica.
Ma con la fantascienza non si può mai sapere…!