I draghi

    I draghi

    Se c’è un elemento ricorrente in tutte le culture del mondo e in tutte le epoche, questo è il drago.
    I draghi orientali sono solitamente benefici, quelli occidentali molto meno.

    Troviamo numerosi draghi nell’antico testamento: il mostro marino Leviatano; Behemoth, un mostro terrestre forse assimilabile all’ippopotamo o all’elefante; Ziz, una specie di grifone.
    Nell’Apocalisse di San Giovanni c’è il Grande Drago Rosso, rappresentazione del Diavolo e del male assoluto, come quelli ebraici.
    Ritroviamo draghi nella mitologia greca, ne è piena la mitologia nordica, ma ce ne sono un po’ in tutte le mitologie.
    San Giorgio uccide un drago divoratore di fanciulle indifese, più o meno come aveva fatto Perseo per liberare Andromeda.

    Sono descritti numerosi tipi di draghi, diversi per il numero di zampe e la presenza o meno di ali. Si va dal lindworm, un grosso serpente senza zampe ma con le ali, al classico dragone araldico, con 4 zampe, le ali di pipistrello e sputafuoco.
    Possono essere degli stupidi bestioni, o furbi, intelligenti e in grado di parlare; spesso custodiscono preziosi tesori di cui sono molto gelosi.
    Uno dei più diffusi in occidente è la viverna, che ha le ali e le sole zampe posteriori. Avere in mente i teneri cucciolotti di Daenerys Targarien nel Trono di Spade? Ecco, proprio quelli lì!
    Sì, perché il Fantasy è pieno di draghi: da Tolkien, a Christofer Paolini (Ciclo dell’eredità), a Licia Troisi (le cronache del Mondo Emerso).

    Ma che cosa rappresentano i draghi?
    A volte il tentativo di spiegare il ritrovamento di ossa di animali preistorici, o la scoperta di animali strani e prima sconosciuti. Pensate come devono essere apparsi il coccodrillo del Nilo o il varano di Komodo ai primi esploratori!
    Possono rappresentare le forze ostili della natura, come il drago Tarantasio che infestava la palude Gerunda nelle nostre zone, dalle parti del fiume Adda.
    Per i cinesi i grandi draghi volanti anche se senza le ali e con 4 piccole zampe, erano le piogge benefiche, ma anche la saggezza dell’Imperatore.
    O forse sono una rappresentazione delle nostre paure ancestrali, che si traducono in esseri mostruosi.

    Un buon libro per approfondire l’argomento è:
    Storia dei draghi. Dai Nibelunghi a Game of Thrones
    Di Martin Arnold
    Odoya Ediitore

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